L’accompagnamento della misura del tempo alla sua segnalazione attraverso il suono ha sempre costituito un campo di ricerca in grande evoluzione a partire dai piccoli orologi domestici o monastici fino agli orologi da torre in grado di innescare giochi di suono via via più complessi.
L’orologio con carillon costituisce un punto di arrivo di tale ricerca, con realizzazioni, eseguite anche a Pesariis, insuperabili per risultati e complessità dei meccanismi. Esso utilizza campane in grado di intonarsi alle note musicali che, con opportuni meccanismi, come un tamburo con elementi prominenti in grado di innescare di volta in volta il suono di una particolare campana, possono riprodurre brani musicali compiuti.
L’installazione si propone come una rivisitazione formale del castello campanario. Il castello campanario è una struttura metallica (un tempo lignea) che veniva inserito nella cella campanaria in cima alla torre e aveva la funzione di sostenere le campane e di trasmettere in modo equilibrato le sollecitazioni ondulatorie alle strutture murarie.
L’orologio è racchiuso da un contenitore in vetro in cui la macchina è posta in posizione rialzata per permettere la corsa dei pesi e del pendolo. Viene riutilizzato, per l’innesco del suono, un orologio con tamburo originale prodotto a Pesariis; a questo viene abbinato un sistema con elettrobattenti che permette, tramite una tastiera elettronica, di suonare direttamente brani musicali.