L’orologio è riferibile a un filone di sperimentazione, sviluppatosi tra la fine del 1500 e la metà del 1600 per l’uso dell’acqua come forza motrice anche nel campo dell’orologeria.
Tale sperimentazione percorse strade molto diverse; in un orologio esposto al Musée des Arts e des Metiers di Parigi l’acqua aziona una turbina che trasmette il movimento ai meccanismi dell’orologio.
L’orologio segna l’ora e i minuti, il motore dell’orologio è costituito da una turbina formata da una ruota di mulino che trasmette con un asse cardanico l’energia al “treno” dei meccanismi regolati dal pendolo e dallo scappamento.
L’energia è formata dalla caduta dell’acqua che riempie le pale della ruota provocandone per gravità la rotazione. Le pale della ruota si svuotano automaticamente nella vasca in pietra a terra.
L’intero meccanismo è visibile ed è sostenuto da una intelaiatura in acciaio, la ruota è in legno – costruita sul modello delle ruote dei mulini ad acqua – il meccanismo formato dalle ruote dentate metalliche in ottone è protetto superiormente da una copertura portata dalla stessa struttura di sostegno del meccanismo. L’orologio si configura quindi anche come una fontana in cui il gioco d’acqua è formato dalla rotazione della ruota, dal riempimento delle pale e dal loro svuotamento nella vasca inferiore e dal contemporaneo eterno movimento del pendolo e delle ruote dentate.
L’effetto scenografico è accentuato, nelle ore notturne, da una illuminazione interna ai giochi d’acqua e al meccanismo.